Che tu sia appassionato di storia o meno, alle porte di Roma è possibile entrare nei meandri di una montagna, il Monte Soratte, per scoprire un incredibile dedalo ipogeo, una delle più importanti costruzioni ingegneristiche in Europa, iniziata per volere di Mussolini e diventato roccaforte dei tedeschi nella II Guerra mondiale: è il rifugio del Monte Soratte.
Abitando a Roma non ho impiegato molto tempo per raggiungere questo luogo; ho seguito la via Flaminia passando per alcuni paesi più o meno noti della provincia, addentrandomi nella Valle del Tevere, fino a trovarmi davanti all’improvviso la sinuosa silhouette del Monte Soratte, immerso nella pace e nel silenzio di una mattina molto molto poco assolata. Scorgo i colori delle casette del delizioso paesino di Sant’Oreste, che sorge abbarbicato in posizione pittoresca. 

Le caserme abbandonate del Monte Soratte
Una volta saliti a Sant’Oreste è semplicissimo raggiungere il Rifugio del Monte Soratte, le indicazioni stradali sono molto chiare. Allora, eccomi qui a varcare il cancello d’ingresso dell’area “militare”: tutto d’un tratto la linea del tempo si sposta a inizio ‘900 in un’ambientazione suggestiva, che riporta al vissuto di guerra. Ci sono un gabbiotto, con iscrizioni originali in tedesco, carri armati, bombe e altri elementi che fanno parte oggi dell’allestimento dell’area esterna al Bunker, dove si trovavano le caserme. Non lasciarti intimorire, è davvero un luogo che vale la pena vedere coi propri occhi.

Una di queste caserme è stata restaurata ed adibita a biglietteria, bookshop e area espositiva dove è possibile ammirare delle belle fotografie d’epoca, ma soprattutto dove si possono conoscere alcuni membri dell’associazione Bunker Soratte, fautrice del recupero di questo gioiello ingegneristico. 
Prima di entrare nella pancia della montagna mi prendo qualche minuto per godere della vista e per curiosare lungo il sentiero che cinge parte della montagna.
Incontro Nicolò, una delle preparate ed entusiaste guide dell’Associazione Bunker Soratte, che mi farà scoprire tutti i segreti di questo labirinto. Sentirsi aprire questo portellone pesantissimo e vederselo poi chiudere dietro di sé è davvero impressionante! Una volta dentro, con sorpresa, scopro l’ampiezza degli ambienti interni, per niente angusti e ristretti. Il grande salone è “arredato” con reperti bellici, mappe, strumentazione d’epoca che mi trascina in quel periodo.

Motore radiale doppia stella, Pratt and Whitney
Nicolò prima di addentrarci nei cunicoli del Soratte, illustra e racconta la storia di questo luogo, voluto inizialmente da Benito Mussolini, concepito come rifugio antiaereo per le più alte cariche del Regio Esercito. La peculiarità di questo rifugio, però, sta nella sua ricca e mutevole storia e nelle sue “stratificazioni”, poiché questi stessi luoghi furono impiegati nel corso della seconda guerra mondiale durante l’occupazione tedesca, come quartier generale della Wermacht, quando Kesselring trasferì da Frascati bombardata il suo commando. I tedeschi completarono alcuni lavori, ristrutturando e trasformando il rifugio in un’enorme caserma “sotterranea” dotata anche di ristorante e ambienti così rifiniti da avere addirittura il parquet e delle finte finestre.
Ancora, nel dopoguerra il Soratte fu usato come polveriera, e in piena guerra fredda il governo italiano decise di riconvertirlo in rifugio antiatomico, i cui lavori però non furono ultimati, perché interrotti nel 1972 per ragioni non note. 
Il percorso di visita è molto variegato, e concepito per rivivere ed esplorare l’evoluzione del luogo. I cunicoli sono lunghi circa 4 km, ma è visitabile solo una parte di essi. E’ davvero molto suggestivo, l’illuminazione e la luce soffusa senz’altro favoriscono la catarsi, le scritte sulle mura, ammirare le tecniche di costruzione, poi gli allestimenti di alcune delle sale, ma soprattutto i racconti della guida che aiutano a immergersi nelle varie epoche. Insomma, la passeggiata di quasi due ore passa davvero velocemente, anzi vorresti durasse di più!
[smARTips]
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E’ severamente vietato fare fotografie all’interno del Bunker per motivi di sicurezza. Per i fotografi o appassionati di fotografia sono previste visite ad hoc (anche su richiesta per i gruppi).
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L’itinerario è illuminato, ma chi volesse portare una torcia potrà utilizzarla per illuminare dei particolari a proprio piacimento.
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Gli ambienti sono spaziosi, dunque non si sentirà mai un senso di oppressione; gli ambienti sono però MOLTO umidi, dunque consiglio di portare con sé un capo caldo, anche cappello e sciarpa non guastano;
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La visita ovviamente è guidata, e va prenotata telefonicamente (tel. 380.3838102) secondo le date e gli orari disponibili sul sito dell’Associazione. Di norma si tiene un turno alle ore 10.30 e uno pomeridiano alle ore 15.30. L’appuntamento è in Largo Don Germinio Abballe a Sant’Oreste, almeno un quarto d’ora prima dell’orario di inizio della visita. Sant’Oreste è facilmente raggiungibile tramite la via Flaminia oppure attraverso l’A1 (uscita “Ponzano Romano-Soratte”);
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Il contributo d’ingresso è di € 8,00 (biglietto ridotto € 5,00 per bambini dai 6 ai 12 anni;
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La visita dal mio punto di vista è consigliata anche per bambini, ma che siano di almeno di 6-7 anni e che siano buoni ascoltatori e capaci di stare in silenzio per il tempo della visita di un luogo che, ricordo, non è un parco giochi, ma un luogo ameno. Bambini più piccoli non solo rischiano di annoiarsi, ma sono “esposti” ai capricci, rendendo difficile l’ascolto della guida agli altri partecipanti;
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L’area attorno al Monte Soratte è molto interessante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, dalla cima del Soratte (m 691) si gode una splendida vista sulla Valle del Tevere e su diversi gruppi montuosi, dall’alto Lazio sino in Abruzzo.
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Seguendo il sentiero che passa davanti all’ingresso del rifugio, si raggiunge un’area ristoro con dei tavoli ed un barbecue utilizzabili anche quando il Bunker non è aperto alle visite.
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Voglio chiudere facendo un plauso al personale del Bunker Soratte, a Gregory e gli altri ragazzi, che con grande entusiasmo, e su base totalmente volontaria e indipendente dalle istituzioni, negli anni si sono fatti carico di recuperare questo luogo abbandonato e renderlo oggi visitabile. Veramente un lavoro encomiabile che va sostenuto! Per questo, non mi rimane che invitarti a scoprire questo luogo storico e trascorrere una giornata nella storia!
Associazione Culturale “Bunker Soratte”
Sito: www.bunkersoratte.it
email: bunkersoratte@gmail.com
telefono: 380.3838102
p.s. Se vuoi dare un’occhiata a tutte le mie foto, vieni a scoprire il mio album fotografico su Flickr
Verrà un giorno in cui i cannoni saranno esposti nei musei, così come gli strumenti di tortura ora, e la gente sarà stupita che una cosa del genere abbia potuto esistere [Victor Hugo]