Sono stata sempre intrigata dagli spazi industriali, ancor più quando dismessi diventano oggetto di recupero e riqualificazione. In una città come Roma ogni tanto vale la pena esplorare luoghi fuori dalle rotte conosciute e stupirsi davanti a chicche come la Centrale Montemartini, forse il mio spazio museale preferito in città, un luogo timido, che si cela a sud del centro storico nel quartiere che da qualche tempo vive una seconda vita: l’Ostiense.
Il sito espositivo si trova all’interno di quello che fu il primo impianto pubblico di produzione di elettricità a Roma, sorto agli inizi del 1900 sulla Via Ostiense tra i Mercati Generali e la sponda sinistra del Tevere, appunto l’ex Centrale Termoelettrica Giovanni Montemartini.
Le peculiarità del museo, ancora non molto frequentato dai più, è senz’altro il contrasto che risulta dall’allestimento e l’esposizione di collezioni e reperti della scultura antica, risalenti alla Roma dell’età repubblicana fino alla tarda età imperiale, assieme a elementi tipici dell’industrializzazione romana di inizio Novecento.
Visitare la Centrale Montemartini equivale ad assistere ad un grosso ma riuscitissimo azzardo, qui si assiste al fondersi di due mondi diametralmente opposti come l’archeologia classica e l’archeologia industriale.
[La Visita]
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►Atrio
Nell’ampio corridoio dell’Atrio, la prima sala cui si accede una volta entrati, sono schierate sui due lati alte bombole ad aria compressa, utilizzate per l’avviamento dei motori Diesel della sovrastante Sala Macchine.



►Sala Colonne
Il grande salone prende il nome dai numerosi pilastri in cemento armato eretti per sostenere un tempo le tre caldaie poste nella Sala Caldaie al piano superiore. In questo angolo di museo però si trovano anche un gruppo di sculture in peperino, preziosi reperti facenti parte di arredi domestici e funerari, tra cui mosaici di fine II – inizi I secolo a.C. e poi una lunga galleria con una serie di ritratti databili nel I secolo a.C., che riproducono le fattezze dei rappresentanti delle diverse classi sociali, da schiavi affrancati a nobili, fino a personaggi illustri come Cesare ed Augusto.
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►Sala Macchine

Statua di Apollo citaredo [Età tardo-repubblicana, da originale della fine del V secolo a.C.]

La mole dei due motori Diesel presenti nella sala, oggi completamente restaurati, è impressionante. Ciascun albero motore è formato da tre pezzi del peso complessivo di 81 tonnellate e misura oltre 20 metri.
I colossali motori a due tempi costruiti dalla Ditta Franco Tosi di Legnano la fanno da padroni. Vennero installati il 21 aprile 1933, alla presenza di Benito Mussolini. Nella sala è stata inoltre sistemata una turbina a vapore, vero pezzo d’antiquariato. Questi elementi si sposano magicamente con statue e busti dell’Antica Roma. 
In fondo alla sala si trova la ricostruzione del frontone del tempio di Apollo Sosiano, raffigurante la battaglia tra Greci e Amazzoni. Le sculture marmoree sono preziosi originali greci portati a Roma in età augustea per decorare l’edificio di culto, i cui resti sono ancor oggi visibili vicino al Teatro di Marcello.
Lungo i lati della sala sono disposte una serie di sculture di varia provenienza, a testimonianza di due fenomeni molto diffusi nella Roma antica: il collezionismo dell’antico e la diffusione di modelli greci.



La targa commemorativa del primo anno dalla morte di Giovanni Montemartini
►Sala Caldaie
Un ampio salone di oltre 1000 metri quadrati, dove troneggia una grande caldaia a vapore, unica superstite delle tre originariamente installate, che sale dal pavimento al soffitto in un intrecciato complesso di tubi, mattoni e passerelle in metallo. Qui si possono ammirare un bellissimo e grande mosaico con scene di caccia di inizio IV secolo d.C, statue di marmo di età adrianea (II sec d.c.) e ancora un settore relativo all’arte funeraria.
Un intreccio che rapisce.
[smARTinfo]
Come arrivare. Indirizzo: Via Ostiense 106; la location è facilmente raggiungibile e situata in un’area di interesse, a pochi metri dalla Basilica di San Paolo fuori le Mura (Metro B fermata San Paolo) e non troppo distante dalla Piramide Cestia (Metro B fermata Piramide). Con il trasporto pubblico calcola il percorso qui;
Orari apertura. Martedì-domenica 9.00-19.00 (La biglietteria chiude mezz’ora prima)
Biglietti. Ingresso ordinario € 7,50 (intero), € 6,50 (ridotto); Ricorda che ci sono riduzioni e biglietti combinati.
Tour virtuale. Per farti un’idea puoi intanto visitare la Centrale comodamente da casa seguendo questo link.
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Se un uomo non è disponibile a correre qualche rischio per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla o è lui che non vale nulla [Ezra Pound, Selected Prose]
Ci sono stata e ben due volte la seconda con una amica americana. Estasiata dall idea.
Con te infine una terza volta, grazie!
Sherabenritrovata
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ciao Shera! Rieccoci 😉 Un luogo incredibilmente “trascurato” da molti, forse anche per questo è un piacere visitarlo più e più volte…una gemma per pochi!
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Rieccomi! Mi hai fatto tornare in mente un film che ho visto tempo fa, e che parlava proprio dell’importanza dell’arte. Il film è questo: https://wwayne.wordpress.com/2014/02/16/capolavoro/. L’hai visto?
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Ciao!Grazie di esser passato!Sì, ho visto “Monument Men” e non mi è piaciuto, trovo che la storia come sceneggiata, dal mio punto di vista, non abbia funzionato. Peccato perché il tema, l’idea di fondo e il fatto che si trattasse di una storia vera ne avrebbero potuto fare un gran film! Detto ciò, la Centrale Montemartini è il luogo dove in effetti si sono salvate dall’oblio tante sculture, opere, reperti dell’Antica Roma, che forse sarebbero finite in qualche magazzino…e invece hanno acquisito grande dignità in questo luogo, una centrale elettrica dismessa, così agli antipodi! Da vedere!
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Allora me la segno per il mio prossimo viaggio a Roma! 🙂 Ti ringrazio per l’educazione che dimostri nel rispondere sempre ai miei commenti: purtroppo molti bloggers non lo fanno. A presto! 🙂
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