Nel camminare, ogni tanto, è saggio fermarsi. L’altra mattina mi trovavo in piazza Augusto Imperatore a Roma, e come ogni volta che passo per di qui, non mi esimo dal visitare uno dei più bei musei a cielo aperto di Roma. Un museo custodito, curato, trasportato, allestito dall’artista in persona…
Chiunque attraversi il fazzoletto pedonale di via Ripetta, la parte stretta tra Ara Pacis, Mausoleo di Augusto e Largo San Rocco, non può non notare l’esposizione a cielo aperto, disposta lungo il marciapiede, opera di un personaggio davvero curioso, affascinante quanto rivoluzionario: Fausto delle Chiaie.
Mentre passavo in rassegna le opere, me lo sono trovato davanti proprio mentre sistemava qualche cartoncino. Non mi sono trattenuta e ho iniziato a scambiare due chiacchiere.
L’uomo è umile, ironico e brillante, l’artista non ha bisogno di presentazioni: una storia affascinante, una produzione apprezzata e riconosciuta dalla critica. Autore del Manifesto Infrazionista (che definisce l’opera come infrazione, ossia azione-collocazione-donazione di una o più opere, esposte a terra da parte dell’artista, nei luoghi dell’arte), lavora a cavallo tra pop art, arte informale e arte povera.
Ha iniziato le sue performance in quell di via Ripetta nel 1989 con una sola opera esposta sulle scale di San Rocco, per poi lavorare sui piedistalli lungo la via, finchè le opere non sono divenute decine e decine e oggi sono disposte a ridosso della grata, lungo il marciapiede.
Il lavoro non è minimale come sembra, si tratta sì di arte povera, ma è curata, dettagliata, arguta, smart e sovversiva. Le sue opere d’arte sono scarti, oggetti ritrovati, rifiuti che però acquistano un nuovo significato, rimandano ad un patrimonio culturale condiviso.
Mentre scruti e osservi la galleria, se senti fischiare alle tue spalle, voltati pure, troverai Delle Chiaie ritto in piedi a braccia conserte che ti sorride. Se poi ti capita di intercettarlo, ben volentieri apprezza uno scambio di parole.
Su di lui diversi docu-film, ti consiglio di vedere: “Ho fatto una barca di soldi” | “Rubbish” | “Il museo chiude quando l’autore è stanco“
Ama l’arte; fra tutte le menzogne è ancora quella che mente di meno [Gustave Flaubert, Lettere a Louise Colet]
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Questo vuol dire viaggiare… fermarsi a osservare quel che agli altri sfugge e riuscire a cogliere l’anima di un posto per poi condividerla…
Diana
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