Se hai intenzione di fare un viaggio in una paese a maggioranza religiosa musulmana nel periodo del Ramadan, vivrai un’esperienza assolutamente affascinante, perché il Ramadan non è un periodo come gli altri: la vita e i tempi che scandiscono le giornate si trasformano.
Il Ramadan – periodo in cui l’arcangelo Gabriele rivelò a Maometto i primi versi del Corano – segue il calendario lunare e non inizia né lo stesso giorno per tutti i musulmani, né cade nello stesso mese tutti gli anni, proprio perché legato alla visibilità della luna crescente. Quest’anno si celebra dal 27 maggio!
In molti luoghi, tra cui il Marocco, la Tunisia, l’Indonesia e l’Egitto, la vita quotidiana cambia davvero molto in questo mese, dando ai visitatori la possibilità di vedere un lato completamente diverso di questi paesi. Tuttavia, ogni paese non pratica questo obbligo religioso con la stessa intensità.
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Nozioni di base
Il Ramadan, insieme alla professione di fede, all’elemosina, alla preghiera e al pellegrinaggio alla Mecca è uno dei cinque pilasti dell’Islam. Questa istituzione ruota intorno al digiuno, quindi dall’alba al tramonto i fedeli si astengono dal mangiare, fumare e bere, e anche dall’avere rapporti sessuali, per concentrarsi al meglio sulla purificazione. Nella prova del diguno è più importante il significato spirituale di quello materiale, per il fatto che l’uomo si allena a tenere sotto controllo i desideri fisici, nel tentativo di superare la sua natura umana. Dopo il tramonto, però, si scatena “l’euforia” e si rompe il digiuno (iftar è il nome del pasto di rottura), la tradizione vuole che si debba iniziare mangiando un dattero perché così faceva il Profeta. Questo momento è sinonimo di famiglia, di condivisione, di sorrisi che si scambiamo quando finalmente arriva l’ora della cena.
I momenti che precedono il tramonto sono forse i più divertenti, in famiglia tutti collaborano, affinché tutto sia pronto per la cena. Quando la tavola è ormai imbandita, inizia il silenzio: tutti sono con le orecchie tese ad ascoltare la voce dell’Imam, che dalla moschea intona la preghiera. Dopo cena si esce per le strade a fare una passeggiata, o a visitare gli amici e parenti, si può fare shopping dal momento che le attività prendono il normale corso. C’è anche chi va a dormire, per poi svegliarsi e concedersi un pasto frugale prima dell’alba (suhur). Ovviamente Ramadan non significa solo disciplina ferrea di giorno e baldoria durante la notte: è anche un momento di carità e condivisione, un altro dei cinque pilastri dell’Islam come dicevo sopra.
Un momento per me molto affascinante e intenso è il canto della preghiera poco prima dell’alba, quando i muezzin chiamano a raccolta i fedeli dall’alto dei minareti per l’ultima volta prima di riprendere il digiuno. E’ un momento emozionante; ti consiglio di provare questa magia, magari da una terrazza panoramica, e provare a godere del silenzio della notte improvvisamente rotto dalle note della melodia che avvolge la città.
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Organizzazione
In viaggio è importante pianificare gli spostamenti in relazione alle chiusure diurne ed organizzarsi con cibo ed acqua in modo da non trovarsi senza provviste in caso di spostamenti in luoghi meno turistici. Durante il Ramadan i ritmi rallentano, l’aria è calda e immobile e molti esercizi commerciali sono chiusi, ma non nei luoghi più battuti dai viaggiatori.
Al di fuori delle zone turistiche, invece, può risultare difficile trovare un ristorante aperto, quindi ricorda di chiedere in loco le informazioni del caso. Importante tenere a mente che gli orari di apertura di uffici pubblici, come banche e posta, ma anche le agenzie di viaggio, così come le compagnie aeree possono subire variazioni anche sensibili.
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Spirito di adattamento
Le strade si riempiono di vita al tramonto, dopo il pasto principale la gente si riversa nelle strade e nelle piazze, e ancora mangiucchiare qualche dolce di conforto. Trovandosi in viaggio in questo periodo significa anche adeguarsi a questi tempi e vivere un po’ più la notte. Altrettanto interessante, però, è uscire per un giro la mattina presto: le strade risulteranno deserte e assai più silenziose del solito.
Durante il Ramadan, i locali e i ristoranti sono decorati a festa e spesso offrono un menù speciale. Alcuni ristoranti, generalmente quelli più piccoli e locali, allestiscono delle tavolate dedicate ai più poveri ai quali viene offerto del cibo gratuitamente.
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Rispetto
Nessuno ti chiederà di digiunare durante il Ramadan. Secondo la tradizione, anche i musulmani in viaggio possono astenersi dalla stretta osservanza. Per dimostrare la tua solidarietà e rispetto, però, evita di mangiare o bere in pubblico davanti a persone che praticano l’astinenza. Tuttavia, se ti rechi in Arabia Saudita, negli Emirati, durante questo periodo, devi sapere che i non-musulmani stranieri, residenti o viaggiatori, saranno soggetti ad espulsione se mangiano, bevono o fumano in luoghi pubblici, strade e luoghi di lavoro. Anche per quanto riguarda l’abbigliamento, io consiglio di essere un po’ più casti del solito.
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Ospitalità
Se in viaggio in paesi islamici avrai l’occasione di conoscere dei locali, ci sono alte probabilità che ti verrà offerto del cibo o di essere invitato a una festa in famiglia! Pensaci due volte prima di rifiutare, o magari fare dei complimenti, perché non solo potrebbero offendersi, ma soprattutto accettando l’invito renderai onore alla loro casa, allo spirito del Ramadan, e potrai trascorrere una serata particolarmente lunga e animata. Il Ramadan è anche il periodo dell’anno dedicato all’ospitalità, che nei paesi del sud del mondo, così come ad Oriente, è di per sé culturalmente un valore assai radicato. 
Spero di averti chiarito le idee e aver sciolto i tuoi dubbi. Non esitare a contattarmi per ulteriori info. In ogni caso, non temere, affronta il viaggio durante il Ramadan con una buona dose di curiosità ed in più tanto spirito di adattamento! Del resto, viaggiare non è solo visitare luoghi e bellezze locali, ma soprattutto conoscere e accettare culture diverse, e provare a immedesimarsi nei costumi del luogo!
Chi rispetto vuol, rispetto porti [Proverbio Italiano]